
Il palazzo reale sorge nel nucleo più antico della
città, nello stesso sito dei primi insediamenti punici,
le cui tracce sono ancora oggi visibili nei sotterranei.
Il palazzo reale è posto nel luogo più elevato
dell'antica città tra le depressioni dei fiumi Kemonia e
Papireto. È all'epoca araba (IX secolo) che si deve
attribuire l'edificazione del maestoso Qasr, "Palazzo" o
"Castello", da cui ha preso il nome la via del Cassaro,
l'odierno corso Vittorio Emanuele. Tuttavia, furono i
Normanni a trasformare questo luogo in un centro
polifunzionale, simbolo del potere della monarchia.
Scrive Maria Teresa Montesanto in Palermo città d'arte
(a cura di Cesare De Seta, Maria Antonietta Spadaro e
Sergio Troisi): “Il palazzo era costituito da edifici
turriformi collegati da portici e giardini che formavano
un complesso unitario comprendente anche opifici tessili
(il tiraz) e laboratori di oreficeria. Una via coperta
lo collegava direttamente con la cattedrale. Nello
spiazzo antistante vi era anche la cosiddetta Aula
verde, di epoca anteriore, un ambiente aperto e
riccamente decorato dove il re accoglieva i suoi ospiti.
Nel 1132 venne costruita la Cappella Palatina che
assunse una funzione baricentrica dei vari organismi in
cui si articolava il palazzo.
Con gli Svevi di Re Federico II, che vi risiede solo
nell'età giovanile, il palazzo rimane sede dell'attività
amministrativa, della cancelleria e della scuola poetica
siciliana. Il ruolo periferico della città inizia con
gli Angioini e gli Aragonesi che privilegiarono altre
sedi. La rinascita del palazzo si ha con i viceré
spagnoli che, nella seconda metà del XVI secolo,
scelsero di risiedervi adeguandolo alle nuove esigenze
difensive e di rappresentanza, ristrutturandolo
notevolmente, creando bastioni e modificando il palazzo.
Durante il regno dei Borbone furono create le sale di
rappresentanza (Sala Rossa, sala Gialla e Sala Verde) e
fu ristrutturate Sala d'Ercole, con gli affreschi
raffiguranti le fatiche dell'eroe mitologico. Un
profondo restauro ha subito negli anni '60, sotto la
cura di Rosario La Duca. Dal 1947 il Palazzo dei
Normanni è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il
Palazzo ospita altresì l' Osservatorio astronomico
“Giuseppe Vaiana”.
La struttura del palazzo
Lo storico Giuseppe Di Stefano lo ritenne una
costruzione sorta su una fortezza araba, ristruttura e
ampliata da Ruggero II che fece costruire la Cappella
Palatina e aggiungere dei corpi turriformi la cui
altezza venne ridotta nel XVI s. Identifica le parti
normanne con la Torre Pisana (con la stanza del Tesoro)
e con la Torre della Gioaria (con la sala degli Armigeri
al piano inferiore, e con la sala di re Ruggero e la
restrostante sala dei Venti al piano superiore).
Al secondo piano del palazzo (cosiddetto "Piano
parlamentare") si trovano la Sala d'Ercole, dove si
riunisce il Parlamento siciliano, e la Sala di re
Ruggero II, ricca di preziosi mosaici con motivi
ornamentali, raffiguranti animali ed intrecci floreali,
la sala dei venti, la sala Gialla e la sala dei Viceré.
Due scale laterali portano alla cripta. Questa si
articola in un vano a pianta quadrata sottostante al
presbiterio, scompartito mediante due colonne di pietra
e con un'ampia abside centrale e due piccole laterali
|