
La Cappella Palatina fu fondata da Ruggero II nel 1132.
Da lui dedicata a S. Pietro è ubicata al primo piano del
palazzo dei Normanni, un imponente e composito palazzo
di origine araba (sec. IX), ampliato dai Normanni nel
XII secolo e più volte rimaneggiato sino al XVIII.
Presenta al suo interno numerosi motivi di ammirazione:
dalla linea architettonica (pianta a tre navate con un
ridotto transetto, archi ogivali sorretti da colonne in
granito) alla decorazione musiva, i marmi, il
meraviglioso soffitto in legno del 1143 a stalattiti ed
alveoli di stile arabo, il trono reale e ambone a
mosaico, il cero pasquale del XII secolo.
Si può considerare il tempio cristiano emblema dello
spirito illuminista dei re normanni.
Il trionfo artistico, però, appartiene ai mosaici
bizantini che rivestono la cappella. Questi
rappresentano "Storie di Santi, del Vangelo e della
Bibbia", "Santi, Profeti ed Arcangeli" e il "Cristo
Pantocratore", splendente nell'abside maggiore.
Negli appartamenti reali le sale sono adorne di
affreschi rappresentanti scene di caccia come per la
sala di Re Ruggero, anch'essa trionfo di mosaici (1170
c.). Una iscrizione a caratteri greci ammonisce: "Io
sono la luce del sole, chi segue me non cammina tra le
tenebre, ma avrà la luce della vita". In apparente
contrasto con l'ideale cristiano, le decorazioni della
copertura sono un capolavoro dell'arte fatimita e
rappresentano scene di vita quotidiana, animali, scene
simboliche e di feste proprie della cultura islamica.
Questo a dimostrazione dell'opera di integrazione
culturale avviata dai Re Normanni, processo che influì
notevolmente sulla evoluzione della cultura palermitana.
INTERNO
Appena entrati salta agli occhi la ricchezza delle
decorazioni di ogni genere, concentrate in uno spazio
limitato.
La Cappella, ha forma basilicale, con dieci colonne che
dividono le tre navate. Il pavimento è a mosaico di
pietre dure disposte in svariati intrecci e disegni. Le
pareti fino ad una certa altezza sono rivestite di marmo
con riquadri a mosaico. Il presbiterio è sopraelevato
rispetto al piano della navata e ha tre absidi. L'altare
centrale risale alla fine del 1700. La cupola
semisferica ha otto piccole finestre. Domina, al centro
di essa, il Cristo Pantocrator. Nelle pareti della
navata centrale sono raffigurati episodi tratti dall'
antico Testamento, mentre nelle navate laterali vi si
narrano episodi tratti dagli Atti degli Apostoli
relativi ai Santi Pietro e Paolo. Il soffitto è in
legno, ad alveoli intarsiati, dalle intricate
decorazioni pittoriche.
IL VESTIBOLO
Si tratta di un loggiato a sei colonne, che si estende
tra due corpi sporgenti lungo il fianco esterno. Dalle
colonne si sviluppano sei arcate a sesto acuto. La
parete interna è rivestita di lastre di marmo con fasce
musive a disegno geometrico. Al di sopra di una serie di
tondi con busti di Apostoli e Santi, cinque grandi
pannelli a mosaico del XVIII secolo, eseguiti da Santi
Cardini di Arezzo e Pietro Casamassima sotto Ferdinando
di Borbone, narrano le vicende di Assalone, il figlio
ribelle di Davide. Sulla porta di ingresso un altro
mosaico, dello stesso Casamassima, raffigura il Genio di
Palermo incoronato.
IL TESORO
Annesso alla Cappella è il Tesoro, sistemato in mostra
permanente nella Cripta. Contiene vasellame di argento
sbalzato, paramenti sacri, oggetti liturgici, urne
d'argento e cofanetti preziosi, oltre ad un Tabulario
con pergamene dal XI al XVIII secolo. I pezzi più
preziosi sono stati trasportati nella "Galleria delle
Belle Arti".
Guy de Maupassant, che visitò Palermo nel 1885 disse
della Cappella Palatina :"La più bella chiesa del mondo,
il più sorprendente gioiello religioso sognato dal
pensiero umano."
Piazza del Risorgimento
Tel 091/