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La città si trova
sulle pendici del monte Caputo, a 310 m.
sul livello del mare, e
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domina quelli che una volta erano gli
splendidi agrumeti della Conca d'Oro e
la città di Palermo, dalla quale dista
pochissimi chilometri e da cui è
facilmente raggiungibile mediante i
normali autobus di linea.
La città fu costruita, a partire dal
complesso architettonico del monastero
benedettino di cui fa parte il magnifico
Duomo, per motivi sostanzialmente
politici, in una posizione prestigiosa
che assicurava agli abitanti sicurezza e
difesa, oltre che il dominio simbolico
sulla valle.
Oggi Monreale è una delle mete
turistiche più conosciute al mondo,
anche se il suo turismo, data anche la
vicinanza con Palermo, non è stanziale
ma bensì legato alla dimensione del
mordi e fuggi (i visitatori
permangono infatti mediamente in città
solo qualche ora).
Il clima, tipicamente mediterraneo, è
quello della collina e gode di estati
asciutte e calde, mitigate dalla
posizione ventilata del sito, ed inverni
miti e moderatamente piovosi.
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In
giro per la città |
Si giunge a Monreale da Palermo, percorrendo il
bellissimo asse viario che partendo dal
mare - dalla Cala, l'antico porto di
Palermo - e attraversando la capitale
(lungo il Cassaro, poi via Toledo, oggi
Corso Vittorio Emanuele) prosegue per
Corso Calatafimi e lungo lo stradone per
Mezzomonreale, che si inerpica tra
tornanti e splendidi scorci della
vallata.
Questa strada è già parte
dell'itinerario turistico-monumentale
che vi consigliamo: la sua sistemazione
urbanistica, così come la vediamo oggi,
risale al periodo barocco, quando
divenne usuale per l'aristocrazia
palermitana salire in carrozza fino a
Monreale per godere di un po' di
frescura durante gli assolati pomeriggi
estivi.
Si costruirono allora le scenografiche
fontane marmoree che puntellano il
percorso, offrendosi alla sosta degli
accaldati gitanti. Di belle fontane
pubbliche, seppure meno monumentali di
queste, è puntellata l'intera città, ed
è interessante per il visitatore
seguirne il circuito lungo le strade
cittadine.
Monreale è famosa nel mondo per la sua
splendida Cattedrale.
La chiesa è l'esempio più importante
dell'architettura normanna in Sicilia:
al gusto nordico si affiancarono qui
elementi classici, tradotti ed
interpretati dalle maestranze arabe e
bizantine che ancora abitavano l'isola
al tempo della costruzione e che
lavorarono assiduamente al manufatto
(mirabile esempio dunque di sincretismo
religioso-architettonico).
La fabbrica fa parte di un complesso
abbaziale di vastissime dimensioni, che
si sviluppa tra il giardino del
Belvedere, la piazza Guglielmo e la
piazza della Cattedrale.
Il monastero comprendeva anche un
chiostro, un ampio cortile, un grande
dormitorio, due refettori (uno per i
monaci infermi), la biblioteca e la sala
capitolare, oltre a tutti gli spazi di
servizio per quella che doveva essere in
origine una cittadella fortificata ed
autosufficiente, come testimoniano le
tracce superstiti del sistema di torri
che si trovano lungo il lato occidentale
del complesso, inglobate nella cortina
muraria (la Torre Fornace, la Torre
Belvedere…).
Una di queste, la cosiddetta Torre delle
Carceri, si trova inserita nella
fabbrica della bella Chiesa degli
Agonizzanti, posta esattamente di fronte
all'ingresso della Cattedrale.
Questa piccola chiesa ad aula merita una
visita sia per gli interessanti stucchi
che la decorano, sia per lo
straordinario paramento murario
medievale rinvenuto durante gli ultimi
interventi di restauro.
E' in corso di restauro d'altronde tutto
il complesso abbaziale che, una volta
restituito alla comunità in forma
organica ed unitaria, potrà essere di
nuovo apprezzato come l'unicum
architettonico-urbanistico di
straordinario valore storico e qualità
estetiche che doveva essere in passato.
La chiesa fu costruita in circa quindici
anni, con una rapidità di esecuzione che
fa pensare ad una organizzazione molto
strutturata ed organica del lavoro e ad
una direzione unica del cantiere
(piuttosto che corale, come era tipica
dei cantieri medievali).
La facciata è racchiusa ai lati da torri
quadrate che stringono un portico a tre
arcate, inserito nel '700. L'ingresso
all'aula avviene attraverso la splendida
porta bronzea di Bonanno Pisano: 42
formelle che meravigliosamente
raccontano l'Antico e il Nuovo
Testamento.
Il portico settentrionale è invece opera
rinascimentale di Gian Domenico e Fazio
Gagini: su questo lato il portale di
ingresso fu realizzato nel XII sec. da
Barisano da Trani.
Fate un giro intorno alla chiesa,
passando sotto il suggestivo arco che
collega la chiesa al Palazzo Reale (oggi
sede dell'Amministrazione comunale), per
andare ad ammirare le absidi,
spettacolari, decorate da fasce di
archeggiature policrome (calcare e
pietra lavica) sorrette da colonnine
pensili. All'interno la chiesa ha pianta
basilicale, a tre navate, con transetto,
absidi, e tetto ligneo a capriate
decorate.
Molti dettagli dell'impianto decorativo
interno (i pavimenti e la fascia
basamentale) rivelano una chiara matrice
islamica, ma lo straordinario paramento
musivo fu realizzato certamente da
mosaicisti provenienti dall'Oriente e da
Venezia.
I mosaici d'oro delle navate, raccontano
per immagini, vera Bibbia dei poveri, le
storie del Vecchio Testamento e la Vita
di Cristo.
Nel catino absidale troneggia, invece,
ieratica e magnificente, la figura del
Pantocratore.
La fabbrica della Cattedrale rappresenta
il fianco meridionale del Chiostro
benedettino: un quadrato di 47 metri di
lato, porticato con una teoria continua
di arcate a sesto acuto sostenute da 228
colonnine abbinate e decorate da intarsi
moreschi tutti differenti.
Diversi l'uno dall'altro sono anche i
capitelli, ornati mirabilmente con
motivi antropomorfici, fitomorfici e con
altri elementi di fantasia (tradizionali
dell'immaginario medievale).
L'angolo nord-ovest del Chiostro
accoglie una fontana a colonna
intarsiata, di chiara ispirazione
moresca e di forte valenza simbolica
(l'acqua è elemento di purificazione sia
nella tradizione cristiana che
musulmana).
Dal Chiostro si può passare, attraverso
il Dormitorio benedettino, da poco
splendidamente restaurato, al Giardino
del Belvedere (belli gli esemplari di
magnolia), dal quale si gode di una
vista amplissima sulla Conca d'Oro e la
Valle dell'Oreto.
Rimanete qui qualche istante in
silenzio, astraetevi dalla confusione,
allontanatevi dal gruppo (se siete
arrivati a Monreale con una gita
organizzata) e immaginate come doveva
essere questa valle all'epoca di
Gugliemo II e ancora prima, al tempo
degli arabi: una sconfinata, intatta
pianura verde e lussureggiante, rigata
di corsi d'acqua, punteggiata dai casini
di caccia e di piacere degli emiri,
profumata di fiori d'arancio e
gelsomino.
Capirete allora perché un viaggiatore
arabo definì questi luoghi "il paradiso
sulla terra".
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Un
po' di storia |
Il sito ove sorge la città fu ritenuto di
grandissima importanza strategica (per dominare
la valle e per controllare l'unico passo che dal
mare introduce verso l'interno dell'isola e la
valle del Belice) già dagli arabi, che vi
costruirono un casale.
I re normanni lo elessero successivamente come
luogo di caccia, innalzandovi un palazzo
(dovrebbe coincidere con l'attuale costruzione
che ospita il Municipio).
Da qui l'appellativo di Mons Regalis.
La città divenne importante con Guglielmo II, il
normanno che costruì nel 1174 la Cattedrale
di Santa Maria La Nuova e l'annesso
monastero.
La leggenda vuole che la chiesa sia stata
edificata dal re per esaudire il voto alla
Madonna per uno scampato pericolo; si ha ragione
di credere però che il monastero sia stato in
realtà un presidio militare e che i monaci
fossero anche dei guerrieri.
La nascita dell'abbazia è infatti sicuramente
legata alle vicende politiche del tempo ed alla
lotta feroce benché sotterranea tra il re
normanno e l'arcivescovo di Palermo, Gualtiero
Offamilio (Walter of the Mill, di origine
inglese), che capeggiava il partito dei
feudatari locali, insofferenti al dominio
straniero.
La fondamentale funzione difensiva oltre che
(prima che) religiosa del complesso
architettonico è sottolineata dal fatto che
l'abbazia, poi divenuta sede arcivescovile, fu
dotata subito dal re, e via via arricchita dai
suoi successori, di un immenso patrimonio di
beni e terreni (ancora oggi il territorio di
Monreale è uno dei più estesi della Sicilia);
nelle epoche successive l'arcivescovo della
città esercitò d'altronde sempre un enorme
potere in Sicilia.
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Eventi
e manifestazioni |
Vi consigliamo di non perder due degli eventi
che animano la vita della comunità monrealese:
uno, di carattere sacro, è la grande Festa del
Santissimo Crocifisso, che si svolge i primi tre
giorni di maggio.
E' una festa tradizionale, con tutta la
ricchezza e la simbologia delle feste patronali
di Sicilia: una commistione di sacro e profano,
di processioni e spettacoli folcloristici.
L'altro appuntamento, laico ed ormai di fama
internazionale, è la Settimana di Musica Sacra,
che si svolge nella prima metà di novembre: in
questa occasione la cattedrale raccoglie, nella
magnificenza dei suoi ori, complessi orchestrali
e cori da tutto il mondo.
L'alta qualità delle esecuzioni e la
straordinaria bellezza dei luoghi fanno di
questa manifestazione un appuntamento da non
perdere assolutamente.
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Itinerari
e dintorni |
Salendo da Monreale verso San Martino delle
Scale (per una bellissima strada panoramica) si
passa sotto il Castellaccio, un monastero
del XIII sec. che i benedettini di Monreale
utilizzavano anche come sanatorio per i monaci
infermi e che ha l'aspetto di una fortezza.
A 10 km. da Monreale si trova, immerso nelle
pinete, il minuscolo paese di San Martino delle
Scale, tradizionale luogo di villeggiatura dei
palermitani. Qui si trova un'altra Abbazia
benedettina, fondata probabilmente da Gregorio
Magno nel VI sec.
Il complesso che vedete oggi risale però al XIV
sec. ed ha subito molte modifiche e
rimaneggiamenti, sino al bellissimo
completamento effettuato da Giuseppe Venanzio
Marvuglia intorno al 1770.
Anche questo impianto è assai vasto: vi si
trovano numerosi cortili, chiostri porticati e
logge.
La chiesa, con interessante facciata
rinascimentale, ospita tele di illustri pittori
siciliani come lo Zoppo di Gangi e Pietro
Novelli (che nacque nella vicina Monreale).
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Vademecum
di viaggio |
A Monreale l'arte del mosaico è ancora viva
grazie alla locale scuola professionale che
tenta di continuare la tradizione antica
insegnando ai giovani la difficile tecnica dei
mosaicisti bizantini.
Si trovano in giro dei bravi maestri artigiani
che realizzano ancora oggi opere di grande gusto
e qualità.
Frequentatene le botteghe e fatevi spiegare i
loro metodi di lavoro, gustatevi la perizia
tecnica delle loro mani all'opera: se gli siete
simpatici vi mostreranno qualche piccolo
capolavoro da loro realizzato. In ogni caso, se
dovete fare un acquisto, evitate di comprare le
banali realizzazioni di scarsa qualità fatte
apposta per il turista medio.
Quanto al ben mangiare e al buon bere va subito
detto che Monreale e la retrostante Valle del
Belice sono terra di ottimi vini, che
specialmente negli ultimi anni hanno fatto la
gloria della Sicilia vinicola a tutti i concorsi
nazionali e internazionali.
Mangiare si può in molti posti (non dimenticate
che Monreale è una delle città turistiche più
visitate in ogni periodo dell'anno) e la qualità
media è buona.
Noi ci siamo trovati bene alla Taverna del
Pavone, a pochi passi dalla Cattedrale, anche
per la cordialità di Marcello, il proprietario,
che unisce abilmente nei suoi piatti la
tradizione della cucina siciliana (soprattutto
quella di matrice araba) con una costante
ricerca innovativa.
Se invece avete poco tempo non perdetevi un buon
panino con le panelle (gustose frittelle di
farina di ceci aromatizzate con prezzemolo e
grani di finocchio selvatico) in una delle
numerose, strepitose, friggitorie che si trovano
lungo le stradine del centro.
E per finire acquistate del pane da portare a
casa (la bontà del pane di Monreale è nota a
tutti gli intenditori della provincia), per
esempio nella ottima Panetteria Tusa; già che ci
siete non perdetevi di assaggiare i biscotti
(altra gloria della città): le reginelle con il
sesamo, i quaresimali con le mandorle, gli
algerini imbiancati dallo zucchero a velo.
Solo allora la visita della meravigliosa
cittadina di Monreale avrà raggiunto per voi la
pienezza del corpo e dello spirito.
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