Vita
Giacomo Serpotta visse e lavorò nella capitale siciliana
dalla fine del Seicento fino al 1732, anno della sua
morte. Nacque, infatti, il 10 Marzo1656 nel quartiere
della Kalsa. Giacomo era "figlio d'arte", infatti, il
padre Gaspare era uno scultore di un certo talento che
aveva realizzato le statue della Maddalena e
dell'Addolorata conservate all'interno della Cattedrale.
Nel periodo a cavallo tra il 1670 e il 1677 si pensa che
abbia trascorso un periodo di apprendistato a Roma, dove
viene influenzato dai principali artisti dell'arte
barocca, tra i quali Bernini. Tornato a Palermo ebbe la
possibilità di lavorare con Paolo Amato, Antonio Grano e
Pietro Aquila, grandi artisti del tempo famosi come
architetti. Giacomo fu talmente abile da riuscire a
coniugare la modernità dell'arte romana barocca con la
tradizione locale.
Nel 1679 riconosce Procopio come suo figlio naturale, al
quale fu molto legato non solo affettivamente ma anche
artisticamente collaborando nella realizzazione delle
opere dell'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria,
dell'Immacolatella e dell0Oratorio del Sabato a Casa
Professa. Anche il fratello Giuseppe fu uno stuccatore
di un certo successo e collaborò alla Chiesa della
Madonna dell'Itria, alla cappella di Sant'Anna e
all'Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami. Stuccatore
di grande fama fu anche Giovan Maria, figlio di
Procopio, che lavorò alle statue della facciata di San
Domenico.
Membro importante della famiglia fu anche Rosalia,
sorella di Giacomo, che rimase vedova molto presto. Per
questa ragione Giacomo decise di nominarla nel suo
testamento erede universale ai danni di Procopio. Ma
Rosalia dopo la morte del fratello cedette al nipote
tutti i beni ereditati.
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